Anni fa collaboravo con una casa di produzione che si chiamava Garage Cinematografica. I responsabili della Garage avevano aperto una sezione che si chiamava Garage Adventure di cui ero il responsabile esecutivo sia come produttore che in alcuni casi come regista. Il successo ottenuto con un documentario girato per la Valtellina mi permise di contattare un’agenzia di pubblicità offrendo un preventivo interessante per uno spot da girarsi in alta montagna e successivamente uno da girarsi in mare dal nome Nutella Vela.
Ovviamente per mantenere il costo appetitoso il programma era quello di cercare e trovare lo yacht di cui parlava la storia, farlo timonare da un amico e girarlo in primavera nelle Bocche di Bonifacio dove era sicura la presenza di vento anche se la temperatura era prevista molto bassa.
La scelta della protagonista (una ragazza) fu molto difficile perché la Ferrero non aveva mai utilizzato una donna nei suoi prodotti (solo ragazzini o bambini maschi) e quindi aveva dato all’agenzia delle istruzioni molto severe, ma la cosa più impegnativa fu il casting che prevedeva una ragazza giovane con forte esperienza di vela su barche grosse (leggi :Yachts)
Al cast, a Milano, arrivarono 150 ragazze, si fa per dire, alcune superavano i 40 anni altre arrivarono con tacchi a spillo e trucco da balera ecc. Per evitare di perdere troppo tempo avevo fatto mettere in un angolo dello studio un winch (un verricello) con la sua maniglia di fianco e dopo averle ascoltate per un minuto, mentre raccontavano le loro esperienze veliche, dicevo loro di andare pure al winch…. Panico! Si guardavano intorno, alcune alzavano gli occhi al soffitto altre cercavano un suggerimento…. “Grazie vada pure” era la mia risposta.
Dopo varie decine di ragazze ne erano state scelte due: una bella e un pò sexy con un bel seno piaceva all’agenzia, l’altra, norvegese, piaceva a me perché aveva dimostrato di saperla lunga sulla vela e io immaginavo già che avremmo lavorato infreddoliti e fradici dalle ondate, vere o false che fossero, per due o tre giorni lontano dall’albergo…
Il risultato non fu all’altezza delle aspettative dell’agenzia che aveva gradito moltissimo lo spot Nutella Montagna che avevo girato in marzo a 3500 mt sul monte Bianco con delle scene per loro “estreme”. Con uno yacht in mano era impensabile distruggere uno spinnaker costosissimo o rischiare di perdere in mare uno degli attori in una manovra troppo spericolata per cui le scene furono meno “estreme” di quelle che si spettavano. Pazienza.