Ormai la storia è arrivata al ridicolo. I giornalisti di SKY, gli speaker e i doppiatori della rete (Sky è di proprietà inglese e vende film in lingua originale…) sono i primi a non sapere pronunciare alcuna parola d’inglese.
Incominciamo da Mister Murdock che è il proprietario della rete e che viene tranquillamente pronunciato Mardock. Già perché a Roma tutti gli speakers e i “giornalisti” in video hanno deciso che la u in inglese si pronuncia a.
E così via con TinaTarner (la cantante) e con lei tutti i Turner del cinema ( forse qualcuno di voi si ricorda il film “Tarner il casinaro”?), Mister Mardock e qualsiasi nome inglese che abbia la sfortuna di avere una u. Ovviamente ogni tanto ci sono le eccezioni: surf, per esempio, (la cui u si pronuncia con la stessa modalità di quella di Turner o Murdock) viene tranquillamente storpiato in sèrf. Voi vi chiederete: ma è così difficile far seguire agli speaker e ai giornalisti una lezioncina di poche ore per insegnare loro la pronuncia dell’inglese? Magari trovare un madrelingua in grado di segnare sulle veline o sul “gobbo” la corretta pronuncia?
Naturalmente ogni tanto si può cambiare… sbagliando però in un’altra direzione: per esempio il “turn over” che le TV romane pronunciano esattamente come si scrive dovrebbe venir pronunciato “tarn over” secondo la loro regola ma non è così. Naturalmente, ancora, il “turn” del turn over si deve pronunciare esattamente come il murd di Murdock ock, il turn di di Tina Turner ecc. Sento già le critiche: ma cosa vuoi che ci freghi se gli speaker pronunciano male l’inglese, ci sono problemi ben più gravi di questo in Italia… Giusto, anzi giustissimo. Ma se una cosa così semplice viene trattata così male (e parlare correttamente è il loro mestiere) immaginiamoci come vengono trattate quelle serie, ben più complesse.
Imparare la pronuncia corretta delle poche parole straniere usate correntemente deve essere impossibile dato che i responsabili di rete non riescono a insegnare loro nemmeno l’italiano. A Roma la u e le mezze vocali italiane non vengono considerate. Courmayeur (città della Val d’Aosta ai piedi del Monte Bianco) diventa Curmayèr e il surf diventa il sèrf. La u milanese, (che si pronuncia come la ü con la dieresi del tedesco) che compare in moltissime parole italiane, diventa misteriosamente iu Così la regista Lina Wertmüller diventa Lina Wertmiuller e Müller, direttore della Biennale di Venezia , diventa Miuller. Roba da pazzi e li pagano anche questi ignoranti. Potrebbero fare mestieri manuali e nessuno si lamenterebbe invece si professano speaker o giornalisti e vanno in video a storpiare le uniche cose che dovrebbero pronunciare perfettamente: le parole.
Piuttosto facciamo come fanno i francesi. Retrivi a qualsiasi apprendimento delle lingue straniere pronunciano qualsiasi parola come fosse francese: accento in fondo e pronuncia francese. Uascintòn ( la Capitale degli stati Uniti) Obamà, Nuvell orleàn ( New Orleans nemmeno ci provano a pronunciarla all’inglese. Centinaia di anni fa era una città francese e quindi la pronunciano con la traduzione.) Giusto. Lo facciamo anche noi con Londra, Parigi e molte altre, peccato che loro lo facciano per puro sciovinismo.
Ma torniamo ai nostri campioni . Se non sapete la pronuncia corretta di una parola fatevela spiegare da qualcuno che la sa! Immagino che nel carrozzone RAI ci sia qualcuno che conosce il francese… e quindi sarebbe intelligente se la buvette di Montecitorio fosse una buvette e non una bouvette. Ancora una volta la u francese che si pronuncia come la u milanese e la ü tedesca viene interpretata come una u normale ( ma non dovrebbe essere una iu?) . Ovvio: il giornalista non ha la più pallida idea di come sia scritta né di come si debba pronunciare. Forse in RAI esiste un manuale di come si storpiano le parole. E dire che ancora pochi giorni fa in una delle solite interviste pagate, un attore (si fa per dire) raccontava delle enormi difficoltà del suo lavoro di doppiatore cinematografico. Ci credo!